SFRATTO CELESTE
Dettagli Evento
Anteprima nazionale drammaturgia e regia di Sara Sole Notarbartolo con Marco Palumbo e Fabio Rossi voci fuori campo: Francesca De Nicolais, Peppe Papa costumi: Gina Oliva produzione Taverna est
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Anteprima nazionale
drammaturgia e regia di Sara Sole Notarbartolo
con Marco Palumbo e Fabio Rossi
voci fuori campo: Francesca De Nicolais, Peppe Papa
costumi: Gina Oliva
produzione Taverna est teatro
Un appartamento qualunque, in una città che cambia pelle.
Due uomini resistono, ostinatamente.
Fuori, lampeggia la polizia. Dentro, una casa diventa rifugio, baluardo, trincea.
“Sfratto Celeste” è una parabola intima e surreale sull’inesorabile meccanismo della gentrificazione. Una riflessione scenica sugli spazi che si svuotano di senso e si riempiono di lusso, sugli ultimi che vengono spinti via, letteralmente cacciati dalle loro case, perché “inadeguati”, “non allineati”, “non redditizi”.
In scena, Matteas e Beraghi: due individui marginali, poetici, buffi, stralunati, caratterizzati da molte cose ma soprattutto da un deficit cognitivo che non riusciamo a comprendere del tutto L’uno emotivo, impulsivo, affamato di senso. L’altro, intellettuale disilluso, rifugiatosi in un mestiere tecnico per sopravvivere alla propria lucidità. Insieme abitano un microcosmo che è tutto ciò che resta loro: un appartamento degradato, un interno che pulsa di vita fuori norma.
Ma il tempo stringe. L’avviso di sfratto incombe. E con esso, l’avanzare di un mondo che non contempla più i fragili, i lenti, i visionari.
Il loro sfratto è “celeste”, come un decreto divino, come una punizione inflitta dall’alto. Un’uscita di scena non negoziabile, figlia di una logica urbana spietata, che normalizza gli spazi, espelle i corpi non conformi e ridisegna i quartieri per chi può permetterseli.
Eppure Matteas e Beraghi resistono. Con tragicomica ostinazione.
Con poesia.
Con umanissima ostilità.
note di regia
“Ho iniziato a scrivere Sfratto durante il lockdown, quando il desiderio di uscire era incontenibile. I miei personaggi, invece, volevano restare.
Due esseri fuori sincrono con il mondo, due creature poetiche e buffe che difendono il loro spazio, la loro tana.
Lo ‘sfratto celeste’ che subiscono è la metafora di uno sgombero universale, imposto a chi non trova più posto nella narrazione dominante delle città.
Un mondo in cui la realtà stessa si fa inospitale per chi non produce, non si adegua, non partecipa.
Come dice Beraghi: ‘È vero, ho delle turbe psichiche, ma ho anche il controllo della situazione”
Sara Sole Notarbartolo
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Ora
10 luglio 2025 21:00(GMT+01:00)
Location
Real Orto Botanico di Napoli
Via Foria, 223
Real Orto Botanico di Napoli
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