Magie per uomini tristi

20mar21:00Magie per uomini tristidi Rosario Mastrota

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Quando siamo giù e ci sembra di non avere neanche la forza di eseguire le attività più semplici; quando non si vede via di uscita da una vita oppressiva e una madre invadente, cosa fare? Optare per la magia! Proprio il soprannaturale sarà il protagonista e il tema principale della commedia.

Il sipario si apre su una cucina dove Salvatore mangia di nascosto una mela, dopo essere ritornato dal supermercato e aver nascosto l’ennesimo pacchetto di fazzolettini all’interno di un armadietto. Sembra un maniaco dell’ordine all’inizio, ma in realtà compie dei gesti di routine, assuefatto dai comandi della madre che, in un simpatico dialetto napoletano, gli dice: cosa deve mangiare, cosa deve fare, quando andare a dormire. Controlla se finisce il pasto e gli sta sempre addosso. E certo Salvatore non è un uomo di primo pelo, anzi … Non ne può più di vivere con questa madre opprimente e asfissiante. Convinto che lei sia paralizzata su una sedia a rotelle e bisognosa di cure e di amore, non riesce a lasciarla. Non lavora, non ha una donna, non ha amici, è in totale balia e compagnia della madre. È un uomo triste, depresso e sconsolato.

A volte pensa di farla fuori, ma la soluzione migliore diventa comprare un bel libro di magie e recitarne una per trasformare in carne ed ossa una delle due bambole – una mora e una rossa – che custodisce gelosamente. Inizialmente, la magia sembra non funzionare, ma poi… da solo che era si ritrova in doppia compagnia! E l’atmosfera sul palcoscenico cambia: dai toni tristi e malinconici del difficile rapporto tra madre e figlio a scene danzanti, ironiche, irriverenti e perché no, anche ammiccanti. Le due bambole non sanno neanche camminare e si muovono in maniera goffa sul palcoscenico, ma non sono affatto delle sprovvedute.

Dall’aura grigia si passa ad un clima esoterico, allegro, giocoso e “cooperativo”. Salvatore non si sente più solo e sua madre Concetta, da nemica delle due nuove donne, diventa poi premurosa con loro, condividendo la stessa tavola e lo stesso cibo.

Le “bambole” sembrano inizialmente contendersi Salvatore, elaborando un piano: uccidere la madre. Poi invece si alleano e come in una commedia degli equivoci, Salvatore, da beato tra le donne passa a “maledetto” dalle donne. E non c’è un vero e proprio happy end, anzi, appare un elemento noir e una fine inaspettata.

di Rosario Mastrota

produzione Compagnia del Teatro dell’Albero di San Lorenzo al Mare (Imperia)

con Franco La Sacra, Paolo Paolino, Loredana De Flaviis, Consuelo Benedetti

Scene e costumi Carlo Senesi

Regia Rosario Mastrota

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Ora

(Venerdì) 21:00

Location

Teatro Il Pozzo e il Pendolo

Piazza san Domenico maggiore n.3 Napoli

Organizzatore

Il Pozzo e Il Pendolo

Il Pozzo e Il Pendolo - Dove vivono le storiesupporto@ilpozzoeilpendolo.it Piazza San Domenico Maggiore, 3 - Napoli

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