DONNE, MADONNE E PUTTANE

con  Rosaria De Cicco Alla fisarmonica Enzo Grimaldi

Uno spettacolo ironico, tagliente e profondamente umano che mette in scena il paradosso eterno dell’essere donna in un mondo che preferisce le icone ai corpi vivi. Un viaggio tra cliché da smontare, ruoli da riscrivere, e storie da raccontare con il sorriso sulle labbra e il pugno nello stomaco.

Attraverso monologhi d’autore , dialoghi surreali, situazioni quotidiane e momenti di pura follia teatrale, si ride (tanto), si riflette (anche troppo), e soprattutto si cambia prospettiva.

Perché le donne non stanno su un piedistallo, né su un marciapiede: stanno al centro della scena.

Le donne, si sa, nascono con un destino segnato: o sono madonne o sono puttane. Non esistono vie di mezzo. La via di mezzo, come il senso dell’umorismo di certi uomini, è leggenda metropolitana.

Per il mondo le donne sono solo due cose. O Madonne. O puttane.
O santa con l’aureola, o strega col rossetto rosso.
Non importa cosa fai, importa come ti vedono. Se allatti in pubblico: esibizionista. Se non fai figli: egoista.
Se lavori troppo: ambiziosa e fredda. Se stai a casa: parassita del patriarcato.

Insomma, le donne sono come i biscotti: o sono troppo friabili o troppo dure. Mai che vadano bene così come sono.
La società le vuole multitasking, ma guai a superare l’uomo: poi diventano “difficili”.
E parla apertamente di sesso? Puttana. Se non ne parla? Frigida.

Ma la cosa più bella è che tutti hanno un’opinione su cosa dovrebbe essere una donna… tranne, a volte, le donne stesse, troppo occupate a schivare etichette come ninja in tacco 12.
Sognano la libertà, ma si devono muovere tra gli altari e i marciapiedi, con il passo elegante di chi sa che, qualunque scelta faccia, sarà sempre giudicata.

Eppure, nonostante tutto, resistono. Ridono. Lavorano. Creano. Guidano. Fanno la rivoluzione… col rossetto, o senza.

Perché alla fine, essere una donna non è una categoria morale: è un’esistenza. E pure di qualità.