BUTTANA, BUTTANISSIMA

28feb21:00BUTTANA, BUTTANISSIMAd Giorgio D'Amato

Dettagli Evento

 di Giorgio D’Amato

con  Mariantita Carfora, Alfredo Mundo, Viviana Curci, Sabrina Bruno, Vicenzo D’Ambrosio

assistente alla regia Alfredo Mundo

regia Annamaria Russo

C’è una Sicilia che non tace mai. Una Sicilia di voci, di mormorii, di occhi che guardano da dietro le persiane. Una terra dove la morale è legge, dove la pietà ha sempre un prezzo, e dove una donna che sceglie da sola è una bestemmia che cammina.

Dentro questa terra nasce  lo spettacolo Buttana Buttanissima.

Un coro: un impasto di voci, di sussurri e di condanne, un’eco di paese che giudica, commenta, ride e disprezza.

E in mezzo a quel frastuono, una voce che si fa suono puro, parola ferita, carne che parla.

Entra nel buio della notte e della sua stessa anima, usa il corpo come ponte, come trappola, come arma.

Nel fango trova la sua forza, nella vergogna la sua libertà.

È la voce di lei, la donna che la vita ha spinto oltre ogni confine.

Una moglie, una vedova, una creatura del Sud che, per vendicare l’uomo che amava, sceglie la via più proibita: diventare buttana.

Anzi, buttanissima.

Ma la sua non è la storia di una peccatrice.

È la storia di una donna che si sporca per restare pulita, che usa il corpo come arma, che sceglie la colpa per ritrovare la giustizia.

Nella sua voce si mescolano dolore e orgoglio, fede e bestemmia, vergogna e libertà.

E intorno a lei — come in una tragedia greca —il popolo osserva, giudica, condanna.

Buttana Buttanissima è una storia di rabbia e libertà, una confessione scomoda che scava nella coscienza collettiva, una parabola di colpa e redenzione capovolta.

È la voce di una donna del Sud che sfida la morale, che usa il corpo come arma e il dolore come bussola.

Buttana Buttanissima è uno specchio rovesciato.

Dentro ci si riflettono la donna e la collettività, il carnefice e la vittima, il santo e il peccatore.

È un viaggio nelle viscere della morale, un atto di sfida e di verità.

Un grido che attraversa la carne e arriva al cuore: forte, sfrontato, irriducibile.

Buttana Buttanissima è un urlo che sa di terra e di sangue, è un atto di resistenza femminile,

un viaggio dentro la colpa e la rivincita, un canto amaro sulla differenza tra il vendersi per sopravvivere e il vendersi per rinascere.

È la voce di chi non chiede perdono, ma pretende di essere ascoltata.

Di chi, in un mondo costruito dagli uomini, osa riscrivere la propria storia col linguaggio del corpo e della rabbia.

In scena, il dolore diventa rito, la vergogna si fa forza, e la parola “buttana” perde la sua condanna per farsi bandiera.

Questa è la storia di una donna che non si è lasciata spegnere. Che ha fatto della sua ferita un’arma, del suo corpo una preghiera, e della sua vendetta  la sua libertà.

Note di regia

Buttana Buttanissima  nasce come una storia per  voce sola.

Una voce che si fa carne, suono, ferita, memoria.

Ma quella voce non vive nel vuoto: intorno a lei si muove il popolo, la comunità, il coro.

Una folla che non ascolta, ma parla. Che non accoglie, ma giudica.

Che trasforma la tragedia privata di una donna in spettacolo collettivo.

In scena, questo coro è città,  coscienza,  storia.

È  lingua aspra della Sicilia che tutto osserva e tutto inghiotte.

È eco della morale, del pettegolezzo, della paura.

E’ una polifonia di sguardi che fa da contrappunto alla solitudine della protagonista.

Lei — al centro — è sola e molteplice insieme. Sola nella sua rabbia, ma circondata da un mare di voci.

Ogni voce la punisce e la invoca, la giudica e la imita.

Nel loro frastuono, la sua parola diventa necessaria, diventa grido, diventa rito.

Questo spettacolo è una discesa e una resurrezione.

È un atto politico e intimo allo stesso tempo.

Un omaggio alla forza delle donne che resistono e un atto d’accusa contro l’ipocrisia che le circonda.

Il palco è una piazza, un tribunale, una chiesa profana.

La scena si fa corpo, coro, memoria. E in quel cerchio di voci che sputa e benedice,

lei — la donna, la buttana, la buttanissima — diventa specchio di tutti noi.

 

 

 

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Ora

28 febbraio 2026 21:00(GMT+01:00)

Location

Teatro Il Pozzo e il Pendolo

piazza san Domenico maggiore,3

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