LETTERA AD UN BAmBINO MAI NATO

 di Oriana Fallaci 

con  Rosalba Di Girolamo

regia Annamaria Russo

Omaggio a Oriana Fallaci – Cinquant’anni dopo

Cinquant’anni fa, nel 1975, una voce femminile irruppe nel silenzio con la forza di un grido e la tenerezza di una confessione. Oriana Fallaci scriveva Lettera a un bambino mai nato, un monologo intimo, feroce e struggente, in cui una donna si confronta con la vita che porta dentro e con quella che la circonda: un mondo che la giudica, la ferisce, la costringe a scegliere.

Oggi, mezzo secolo dopo, quella voce risuona ancora viva, necessaria. Perché nulla, o forse troppo poco, è cambiato.
Essere donna continua a significare camminare in equilibrio tra libertà e colpa, tra desiderio e dovere, tra sogno e paura. La scelta – quella più intima, quella di dare o non dare la vita – resta un campo di battaglia dove si intrecciano amore, dolore, coraggio.

Portare in scena Lettera a un bambino mai nato nel suo cinquantesimo anniversario è un atto di memoria e di resistenza.
È un dialogo sospeso nel tempo tra la Fallaci e noi, tra una madre e un figlio che non nascerà, tra la vita e il suo fragile mistero.
È un invito a guardarsi dentro, a chiedersi chi siamo e quanto siamo disposti a lottare per la nostra libertà.

Questa non è solo la storia di una donna. È la storia di ogni essere umano che ha conosciuto il dubbio, la paura, l’amore.
È la storia del coraggio di scegliere, anche quando ogni scelta sembra una rinuncia.
Cinquant’anni dopo, quella lettera è ancora aperta.
E aspetta di essere letta – e vissuta – di nuovo.