CIRCE

07set21:00CIRCEdi Madeline Miller

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“Lasciate che vi dica cosa non è la magia: non è un potere divino. «Cos’è a creare una maga, allora?» «…Soprattutto la volontà» 

Chi è Circe? Circe è una figura mitologica, una ninfa, una maga, una creatura capace di trasformare gli uomini in porci,  l’ennesimo ostacolo che si frappone tra Ulisse e il suo ritorno a Itaca, un’ammaliatrice, una dea, un essere diabolico.

Circe è semplicemente una donna.  Vista  con gli occhi degli uomini.

A Madelin Miller va il merito di aver colto le mille sfumature di uno dei personaggi più noti e meno conosciuti della cultura classica, liberandolo dalle ombre cupe che, secoli di misoginia, le avevano gettato addosso. La figura che emerge è quella di una donna fragile ed indistruttibile, che affronta mostri, dei, sentimenti con la stessa paura coraggiosa di chi sa che, il più delle volte, non si combatte per vincere, ma per sopravvivere.  Una donna capace di piegare la realtà ai propri desideri, e considerata per questo una maga. Una donna che supera lo strazio della violenza, il dolore dell’abbondono, l’assedio di una maternità solitaria, il fuoco della gelosia, la paura dell’amore, con le spalle gravate dal fardello insostenibile di un’immortalità che la condanna alla solitudine eterna. La Circe che  scivola fuori dalle pagine di Madeline Miller  è una creatura con una potenza scenica dirompente. Un personaggio che trasforma le parole in sangue, sudore e carne.  Un’eroina senza tempo che reclama di essere ascoltata.  Noi l’abbiamo fatto.  E le sue parole hanno indicato la strada: il suo volto, che riflette i  mille volti della femminilità, i suoi amori ,che sono la replica infinita di un unico grande amore, ci hanno suggerito la scelta di due soli personaggi, cui tocca l’onere e l’onore di restituire la complessità dei sentimenti.  La sua storia, che attraversa i secoli raccontando la storia di ogni donna nei secoli dei secoli, ci ha sussurrato i colori, gli accenti e le sonorità da ricreare in scena.  E per finire la dolente umanità che trasuda dalla sua divina immortalità ci ha svelato l’irripetibile magia  che solo la verità può  regalare alla finzione.

Mettere in scena  un libro, che ha l’epicità e le dimensioni  di una grande epopea classica, con due soli personaggi potrebbe sembrare un azzardo, ma ci è sembrata l’unica strada  percorribile per restituire il senso di un’individualità  declinata nelle innumerevoli diversità che la compongono  e ne caratterizzano l’unicità. Due personaggi, dunque, ed uno specchio. Uno specchio che moltiplica, confonde, definisce, svela.  Uno specchio: quello magico dello favole d’ogni tempo, quello impietoso della quotidianità pesante. Uno specchio per non dimenticare che, tra ciò che appare e ciò che è,  c’è  sempre  un’immagine che della realtà è solo il  riflesso.

con Rosalba Di Girolamo e Lorenzo Sarcinelli

adattamento  Annamaria Russo e Rosalba Di Girolamo

regia Annamaria Russo

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Ora

(Mercoledì) 21:00

Location

Maschio Angioino

Via Vittorio Emanuele III

Organizzatore

Il Pozzo e Il Pendolo

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